Ti racconto | Le otto montagne di Paolo Cognetti


Titolo: Le otto montagne
Autore: Paolo Cognetti
Casa Editrice: Einaudi
pp. 208
€ 18,50



Ho finito questo libro da almeno una settimana ed è rimasto a vagare nell'aria, nella mia mente, nei miei pensieri. Mi sono presa un attimo per assimilarlo, perché è un libro lento. Ma non lento nel senso di noioso, no no. Lento nel senso di placido, riflessivo. Di Paolo Cognetti avevo già letto Sofia si veste sempre di nero e l'avevo adorato. Qui, per la prima volta, si cimenta nella lunghezza. Se infatti prima aveva scritto solo raccolte di racconti qua abbiamo un vero e proprio romanzo.
E' una storia di legami. Di relazioni. Di affetti, anche. 

Pietro è un ragazzino di città, solitario e un po' scontroso. La madre lavora in un consultorio di periferia, e farsi carico degli altri è il suo talento. Il padre è un chimico, un uomo ombroso e affascinante, che torna a casa ogni sera dal lavoro carico di rabbia. I genitori di Pietro sono uniti da una passione comune, fondativa: in montagna si sono conosciuti, innamorati, si sono addirittura sposati ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. Quando scoprono il paesino di Grana, ai piedi del Monte Rosa, sentono di aver trovato il posto giusto: Pietro trascorrerà tutte le estati in quel luogo attraversato da un torrente che lo incanta dal primo momento. E lí, ad aspettarlo, c'è Bruno, capelli biondo canapa e collo bruciato dal sole: ha la sua stessa età ma invece di essere in vacanza si occupa del pascolo delle vacche. Iniziano cosí estati di esplorazioni e scoperte, tra le case abbandonate, il mulino e i sentieri piú aspri. Sono anche gli anni in cui Pietro inizia a camminare con suo padre. Perché la montagna è un sapere, un vero e proprio modo di respirare, e sarà il suo lascito piú vero: «Eccola lí, la mia eredità: una parete di roccia, neve, un mucchio di sassi squadrati, un pino». Un'eredità che dopo tanti anni lo riavvicinerà a Bruno. 

La montagna è magica, maestosa e imponente. Può essere dolce e affabile come una madre premurosa o aspra e arcigna come un nemico da fronteggiare. E' lo scenario perfetto per pensare, meditare, fare bilanci, guardarti intorno e capire chi hai al tuo fianco, andare avanti, in ogni caso. 
Questo libro parla proprio di questo. Relazioni e crescita.
Pietro e Bruno si scoprono da bambini e si ritrovano da adulti. E in mezzo c'è la vita. Ci sono le scelte, le decisioni importanti. E poi ci sono le perdite, le assenze pesanti che ti portano a farti ancor più domande. 
Ponderare le decisioni e finire sempre e comunque a chiedersi 'se non fosse stato meglio...' o 'se non abbia fatto meglio lui a fare così'. Tempo di bilanci e di auto rimproveri. 
La leggenda delle otto montagne è una storia che un vecchio signore racconta a Pietro in Nepal. C'è una montagna altissima, il monte Sumeru e attorno otto montagne. Si chiede: "Avrà imparato di più chi ha fatto il giro delle otto montagne o chi è arrivato in cima al monte Sumeru?" Persone diverse, vie diverse ma stesso bottino: conoscersi, capirsi, accettarsi. 
Cognetti è bravissimo a delineare due personaggi che sono due facce della stessa medaglia.
Pietro, il ragazzino di città che vede nella montagna la via di fuga; in quell'ambiente ameno così lontano dalle polveri della città riesce a trovare una connessione con il padre, una via di contatto che li unisce. Per lui la montagna è una via di fuga, l'anello di congiunzione tra lui e suo padre, il punto d'incontro.  E poi c'è il rovescio della medaglia. C'è il suo amico Bruno che in montagna c'è nato e cresciuto e la montagna rappresenta tutto il suo mondo. E a tratti sembra una condanna, una prigionia da cui non sa come fuggire, forse per abitudine forse per attitudine o forse, semplicemente, perché il suo universo è e sarà sempre lì, tra le pecore e i ghiacciai. Tirando le somme della tua vita, contando le presenze, le assenze, le relazioni che hai coltivato e quelle che invece hai seminato per la via, puoi solo dirti che crescere fa parte della vita, sbagliare fa parte del gioco. 

Commenti

  1. Questo romanzo lo sto vedendo un po' dappertutto (e in termini positivissimi) però io non ci posso fare niente, mi attira pocoxD
    Molto bella però la tua recensione. Mi ha incuriosita la storia legata alle otto montagne, mi piace quando si sovrappongono i racconti:)

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    1. Tranquilla capita! E' un autore che mi piace molto, lo consiglio in ogni caso :)

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  2. Non ho mai letto nulla di Cognetti ma questo mi ispira moltissimo, pensi sia adatto per approcciarsi per la prima volta all'autore? :)
    Ho appena scoperto il tuo blog ed è meraviglioso! Tutto curato nei minimi dettagli, complimenti! Ti seguo volentieri :)
    A presto,
    Serena

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    1. Ciao! Questo romanzo è davvero bello, consigliatissimo. Se ti piacciono le raccolte di racconti anche Sofia si veste sempre di nero è assolutamente consigliato :)
      Grazie e benvenuta :D

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  3. OK, è la seconda recensione chentrovo di questo libro... Ed entrambe sono positive! Ho deciso, lo leggo :)

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