Uomini e Topi di John Steinbeck
E' possibile che romanzi brevi abbiano la potenza di sovrastare il più ciccione dei romanzi da oltre mille pagine? Ebbene, Steinbeck ce lo mostra con una disinvoltura imbarazzante. Probabilmente non avrà bisogno delle mie presentazioni considerando la fama che lo precede. Uomini e Topi è un libricino di appena cento pagine, tanto che potremmo tranquillamente definirlo un racconto lungo. Protagonisti, due lavoratori stagionali e inseparabili, George Milton e Lennie Small, un gigante con il cuore e la mente di un bambino, che il destino e la malizia degli uomini sospingono verso una fine straziante.
Lo scenario è un ranch in California, nel periodo appena successivo alla Crisi del 29. George e Lennie stanno per iniziare un nuovo lavoro, mettere da parte qualche dollaro e comprarsi finalmente una piccola fattoria tutto per loro dove allevare conigli, che sono la grande passione di Lennie. Mentre George è ben consapevole che sia solo una mera illusione priva di qualsiasi contatto con la realtà, Lennie si lascia cullare da questa dolce utopia paradisiaca. Nonostante la trama sia piuttosto semplice e venga sviluppata in appena cento pagine, Steinbeck riesce a impregnarla di tutto il realismo, il sentimento e l'intensità possibile. Il titolo Uomini e Topi deriva dal verso di una poesia del poeta scozzese Robert Burns ed è un'interessante chiave di lettura per comprendere la tragicità e la miseria della vicenda che coinvolge Lennie e George. I nostri due protagonisti, seppur così diversi, condividono lo stesso destino. Il senso di solitudine e abbandono è così palpabile e concreto per la gente come loro che sembra non esserci un'alternativa, il fato sembra già aver preso una decisione per loro.
"Gente come noi, che lavora nei ranches, è la gente più abbandonata del mondo. Non hanno famiglia. Non sono di nessun paese. Arrivano nel ranch e raccolgono una paga, poi vanno in città e gettano via la paga, e l’indomani sono già in cammino alla ricerca di lavoro e d’un altro ranch. Non hanno niente da pensare per l’indomani."
Tutta l'ambientazione messa su da Steinbeck è vana, pervasa da questo senso di vacuità morale. Non c'è speranza, non c'è provvidenza, non c'è umanità. I piani degli uomini sono egoisti, inclini alle più abiette e sordide pulsioni sensoriali. Gli uomini di Uomini e Topi sono corrotti dalla cupidigia, dal razzismo, dalla voluttà dei sensi. Tale è l'empietà dell'essere umano da riuscire a corrompere anche l'animo più ingenuo. Infatti il destino di Lennie, l'unico personaggio puramente genuino, sarà segnato dall'aridità dell'animo umano.
Ma topolino, non sei il solo, / A comprovar che la previdenza può esser vana: / I migliori piani dei topi e degli uomini, / Van spesso di traverso, / E non ci lascian che dolore e pena, / Invece della gioia promessa!
Steinbeck ci trasmette tutto il senso di straniamento non solo dell'essere umano ma di un'intera società, offuscata dal Sogno Americano e intrisa di speranze e illusioni aleatorie. L'uomo deve lottare, come in una sorta di lotta al più forte, sgomitando tra sofferenza e desiderio della terra promessa.
E' da molto che voglio leggere questo titolo e la tua recensioni mi ha invogliata ancora di più a farlo. Adoro le storie brevi e intense, amo come nella loro brevità riescano a raccontare così tanto e scuotere le nostre corde emotive, in questo senso credo che a volte – quando veramente riescono in questo intento – siano addirittura superiori ai grossi romanzoni di mille e più pagine.
RispondiEliminaTe lo consiglio assolutamente, una lettura molto intensa :)
EliminaL'ho letto mesi fa e mi è piaciuto, anche se personalmente di Steinbeck (che è comunque uno dei miei autori preferiti*-*) ho preferito i meravigliosi Furore e La valle dell'Eden. Se non li hai letti te li consiglio davvero, perchè i temi trattati sono simili e sono romanzi che entrano proprio nel cuore!
RispondiEliminaGrazie del consiglio, voglio assolutamente recuperarli entrambi :D
EliminaCiao Viola! Ho sentito parlare spesso di questo libro, ma non ho mai avuto modo di leggerlo. La cosa che mi ha colpito di più leggendo la tua recensione è l'intensità emotiva che riesce a trasmetterti la storia in sole 100 pagine. E anche la trama è molto d'impatto. Ora non vedo l'ora di leggerlo :)
RispondiEliminaMi è piaciuto un sacco e voglio assolutamente recuperare altro dell'autore :)
EliminaTi ringrazio per aver lasciato un commento su uno dei miei articoli (la campana di vetro, non so con che nick apparirà questo commento ahah)..mi ha fatto scoprire il tuo bellissimo blog! Davvero, lo adoro! Complimenti per la grafica, scrittura, tutto.
RispondiEliminaGrazie cara, a presto spero! :D
EliminaPiù leggo recensioni di questo libro più mi viene la curiosità di leggerlo. Steinbeck, insieme a Faulkner, è un autore di cui devo davvero decidermi a comprare qualche libro. Ne sento solo meraviglie!
RispondiEliminaDopo aver letto questo breve romanzo voglio assolutamente recuperare altro! :)
EliminaCiao Viola, ti ho assegnato un premio :)
RispondiEliminaper vederlo passa da me: http://tantononimporta.blogspot.it/2017/07/liebster-award-2017.html
Graziee vado subito a vedere! :D
EliminaSteinbeck, mi manca completamente come autore, ma so bene che prima o poi dovrò recuperarlo. Intanto mi leggo recensioni ben fatte come questa per convincermi ad iniziare :) mi ha incuriosita molto. Un abbraccio
RispondiEliminaTi ringrazio! Mi ha incuriosita molto e sicuramente leggerò altro :D
EliminaCiao, passo nuovamente di qui per comunicarti che ti ho assegnato un Liebster award. Se vuoi lo trovi qui: http://mamitrailibri.blogspot.com/2017/07/liebster-award-2017.html
RispondiEliminaGrazie!! Vado a dare un'occhiata :D
EliminaCiao, ti ho nominata per il Liebster Award :D Sul mio blog La letteratura di Ev trovi il post :D
RispondiEliminaGrazie!! Vado a vedere :D
EliminaCiao! Ti ho nominata al Liebster Award, spero possa farti piacere e che parteciperai.
RispondiEliminaGrazie anche a te! :DD
EliminaCiao Viola! Ho scoperto il tuo blog grazie al post di Rukias, in cui sono stata taggata anche io! Ti ho lasciato il follow! Fantastica la frase di descrizione del blog, ma credo ci sia della malinconia dietro! Viaggi molto, eh?
RispondiEliminaHai personalizzato il menu e i gadget in modo carinissimo, per non parlare poi delle icone social! Vorrei imparare a farlo ahahaha!
Un bacio,
Martina
Il Rumore delle Pagine
Ma dai grazie! In realtà non è nulla di che, vedo di quei blog in giro super fighi e vorrei imparare anche io ma sono piuttosto ciompa ehehe
EliminaA presto spero!
un abbraccio :)