Quel fantastico peggior anno della mia vita di Jesse Andrews


Questo mese di giugno è iniziato all'insegna di libri leggeri, non troppo impegnativi. Un po' perché di impegni ne ho già abbastanza di mio e un po' perché sto sperimentando la lettura in lingua. Mi ero ripromessa di non comprare niente (NIENTE!) ma, perché c'è sempre un ma, entrare in libreria è un po' come entrare nel paese dei balocchi, per di più la maggior parte delle edizioni in lingua sono assolutamente irresistibili e quindi finisco sempre per cedere. 

Me and Earl and the Dying GirlTutto questo preambolo (inutile direte voi) per parlare di Me and Earl and the Diying girl  (che pare uno scioglilingua ben congegnato) di Jesse Andrews. E' uscito anche in Italia con il titolo Quel fantastico peggior anno della mia vita, edito da Einaudi. Greg Gaines è un adolescente giunto al fatidico ultimo anno di liceo. Ha trascorso tutta l'esperienza liceale cercando di evitare il più possibile rapporti sociali, nel tentativo di passare inosservato. Greg trascorre il suo tempo con l'amico Earl, con cui realizza dei film amatoriali, parodie di celebri classici (che molto spesso si rivelano solo delle enormi schifezze). Il suo progetto di rimanere il più anonimo possibile viene compromesso da sua madre, che lo costringe a stringere amicizia con Rachel, sua compagna di classe affetta da leucemia. So che visto così questo romanzo può sembrare il solito young adult come tanti altri (qualcuno ha detto John Green?) e in parte lo è. Ma non del tutto. Il richiamo young adult c'è, infatti la storia è molto semplice e lineare, così come la struttura e il linguaggio. Greg è un adolescente un po' sfigato e tratti quasi sociopatico. Il suo unico amico (o meglio, collaboratore) è Earl, con il quale realizza parodie di film celebri dal dubbio gusto. Greg negli anni ha messo a punto un metodo infallibile per sopravvivere all'ultimo anno di liceo: non stringere legami con nessuno, parola d'ordine profilo basso e poche chiacchiere. Sembrerebbe un piano a prova di bomba, se non fosse che sua madre ci mette lo zampino. Rachel, la sua compagna di classe, ha la leucemia. Che poi cos'è esattamente questa leucemia? Anche Greg se lo chiede e spinto dall'insistenza di sua madre comincia ad uscire con Rachel, coinvolgendo Earl in questa bizzarra amicizia forzata. Ora, se questo fosse un classico young adult probabilmente Greg e Rachel si innamorerebbero, sconvolgendo le vita l'uno dell'altra, con tanto di frasi strappalacrime e aforismi sull'ingiustizia della vita, dell'amore e della morte. Ma, per l'appunto, in questo romanzo non troverete niente di tutto questo. Ovviamente rimane sempre un libro per ragazzi, quindi qualche sospiro di sgomento ci sarà, soprattutto se siete dalla lacrima facile (o sotto esami o in pre ciclo o tutti e due) ma l'atmosfera generale di tutto il romanzo è molto ironica, scanzonata e divertente. Infatti, nonostante il romanzo tratti un tema delicato come quello della malattia, non c'è mai pietismo o vittimismo nei personaggi. 
Insomma, sicuramente non è uno young adult che vi farà sciogliere in lacrime o una storia romantica che vi farà sognare ad occhi aperti, semplicemente il racconto semi-serio di Greg, Earl and Rachel-the-dying-girl e della loro amicizia forzata, eppure, estremamente sincera. 

Commenti

  1. Sono già diverse volte che sento parlare di questo romanzo, che già dal titolo in effetti mi sembra molto ironico. Non penso lo leggerò a breve, però penso sia sempre un bene aver presente dei titoli per quei periodi in cui si ha voglia di un libro diverso da quelli che si è soliti leggere :) tra l'altro, gli young adult - quelli scritti bene, sia chiaro - sono il modo migliore per esercitarsi a leggere in inglese, per i pigri come me! Guardo sempre le serie e talvolta anche i film in originale, ma con la lettura da quando ho finito il liceo (e ne è passato di tempo, sigh) ho letto soltanto "The Fault In Our Stars" in lingua... Shame on me!
    Recensione rapida e concisa, mi è piaciuta!

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    1. Sì, è un romanzo ideale per iniziare a leggere in inglese o comunque se si ha voglia di qualcosa di non troppo impegnativo. Tra l'altro ne hanno tratto un film, niente male :)

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  2. Ad essere sincera non è molto nelle mie corde, però io in genere mi baso anche sulla ce e dal momento che in questo caso è Einaudi ero abbastanza sicura che non dovesse essere troppo come Colpa delle stelle e simili (senza nulla togliere, ovvio).

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    1. Ti dirò io ho letto anche qualche romanzo di John Green (ne ho letti diversi proprio per capire che no.. Non mi piace, non fa per me), questo è molto più scanzonato e caustico :)

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  3. Di solito non leggo libri che trattano di malattie o morte, mi sento male e non posso farci niente, è più forte di me. Ad esempio, Colpa delle stelle non sono riuscita a terminarlo, nonostante sia stato scritto in modo ironico e leggero. In questo caso, la situazione mi sembra un tantino diversa e già il fatto che non nasca una storia d'amore tra i protagonisti mi induce a fare un pensierino su questo libro. E poi a pelle mi ispira :)

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    1. Capisco benissimo, questo non l'ho trovato particolarmente toccante (però oddio, forse io non faccio testo). Tra l'altro ho visto anche il film che ne hanno tratto e ecco, lì mi sono emozionata un po' di più :)

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  4. Che bello questo libro! Gli Young adult mi stuzzicano sempre moltissimo, sono un buon spaccato della mente degli adolescenti che non siamo più e, se scritti bene, sono anche estremamente piacevoli da leggere. Io ad esempio avevo apprezzato anche Colpa delle Stelle, anche se era un libro abbastanza semplice e scorrevole. Inoltre, è sempre utile avere delle opzioni da proporre ai ragazzi che vogliono lanciarsi nella lettura, altrimenti rischio di propinargli il Signore degli Anelli e farli scappare in Tibet! :P

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    1. A me ogni tanto piace leggere qualche young adult, sia per farmi un'idea di cosa propinano a questi ragazzini, sia per poterne poi parlare con cognizione di causa. E ti dirò...Il Signore degli Anelli ha rischiato di far scappare anche me in Tibet :P

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    2. In effetti non è esattamente una lettura leggerina... in tutti i sensi! 😀

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